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ARCHIV - David Bowie startet am 16.10.2003 mit einem Konzert in der Hamburger Color Line Arena seine Tour durch Deutschland. (zu dpa-Story - "Der Bowie-Kult" vom 15.12.2016) Photo by: Maurizio Gambarini/picture-alliance/dpa/AP Images
È quanto emerge dagli appunti che l’artista ha lasciato nel suo studio al momento della morte, appunti che sono rimasti lì dal 2016, inaccessibili a tutti tranne che ai suoi più stretti collaboratori.
Lo si è appreso ora perché gli appunti sono stati donati al V&A Museum di Londra, dove saranno in esposizione con altri 90 mila oggetti a partire dal 13 settembre in un nuovo David Bowie Centre ospitato dalla V&A East Storehouse, la sezione di recente apertura a Hackney Wick.
I 90 mila pezzi sono stati acquisiti dal V&A dalla David Bowie Estate, la Blavatnik Family Foundation e il Warner Music Group e secondo i curatori consentono di gettare uno sguardo sul «processo creativo di un innovatore musicale, un’icona culturale e un difensore della liberà di espressione e della reinvenzione».
La BBC ha pubblicato gli appunti di Bowie relativi al musical, un quaderno ad anelli dalla copertina blu e degli scritti su post-it che potevano essere mossi in base alle esigenze drammaturgiche. Emerge l’interesse per lo Londra del Settecento, la scena artistica, le gang e la figura di Jack Sheppard, il famigerato Honest Jack, criminale impiccato nel 1724 già protagonista di vari melodrammi, ballate, rappresentazioni teatrali, libri. Il titolo The Spectator deriva dall’omonimo giornale stampato tra il 1711 e il 1712.
«A quell’epoca» ha detto alla BBC lo storico Bob Harris «Londra era una città molto eccitante, vibrante e variegata. Era la città più grande dell’Europa occidentale, con una popolazione di oltre mezzo milione di abitanti e una stampa vivace che commentava costantemente mode e follie del periodo».
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